Ci sono auto, soprattutto quelle “mai nate”, che sono circondate da un alone di mistero e che negli anni hanno visto la loro storia trasformarsi più volte, arrivando ad avere un numero indefinito di versioni diverse. La Ford GN34 è una di queste. Proviamo a tracciarne la storia, ben sapendo che questa potrebbe non essere la versione definitiva.
Verso la fine del 1983 nel reparto SVO (Special Vehicle Operations) della Ford partì l’idea di progettare una supercar per competere con marchi come Ferrari, Porsche e Lamborghini. In quel momento fu una scelta naturale rivolgersi al designer più in voga del momento, il padre della DeLorean, Giorgetto Giugiaro, anche perché la sua ItalDesign era in grado di fornire stile e competenze di industrializzazione adatte ad una sportiva a bassa tiratura.
Elaborazione testi e ricerca fotografica: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Ford Motor Company Archive
1986 Proposta definitiva Advanced Design Studio
1986 Proposta definitiva Advanced Design Studio
Ford approcciò la ItalDesign nella primavera del 1984 e in risposta Giugiaro propose agli americani un curioso affare: "Voi ci date un bel motore e per 120.000$ noi ve lo restituiamo rivestito con un progetto che abbiamo già quasi pronto”.
E’ lecito supporre che la Italdesign stesse già lavorando ad un progetto simile. Una delle teorie racconta che nell’ottobre del 1984 venne presentata al Birmingham Motor Show la ItalDesign Etna, una sportiva a marchio Lotus che però non verrà mai prodotta, mentre a novembre dello stesso anno, al Salone di Torino, fece il suo esordio la Italdesign Maya, un prototipo sportivo privo di marchio, ma motorizzato Ford. Uno studio dall'impostazione meccanica e stilistica vicina a Lotus Etna, ma è difficile pensare davvero ad un riciclo realizzato in un solo mese.
1985 Proposta Ghia
1985 Proposta Ghia
1985 Proposta Ghia
Giugiaro non poteva sapere che Lotus non avrebbe dato seguito alla Etna e quindi non avrebbe potuto "vendere" a Ford qualcosa su cui stava attivamente lavorando con un altro committente. Inoltre esiste un documento ufficiale su Maya, fuoriuscito in qualche modo dagli archivi ItalDesign e finito nelle aste di settore, dove si parla della Maya già dal maggio 1983. Quindi la derivazione (o il riciclo) della Maya dalla Lotus Etna, è un'idea piuttosto vaga, non combacia con le tempistiche ed è probabilmente impossibile da stabilire.
Il team SVO di Ford aveva individuato nel V6 da 3 litri che stava sviluppando con Yamaha per la Taurus ad alte prestazioni (poi divenuto famoso con la sigla SHO) il motore adatto per questa sportiva e ItalDesign lo avrebbe utilizzato come base per lo sviluppo del progetto, che quindi prevedeva una sportiva a trazione posteriore e motore centrale, sulle idee di stile che Giugiaro stava buttando giù per Maya. Nel luglio del 1984 il team SVO presentò il progetto ai vertici Ford.
Sembrava una cosa fatta, invece il management Ford criticò l’intero impianto del progetto, considerato troppo rischioso per un uso troppo massiccio di fornitori esterni e costi troppo elevati. Quindi fu richiesto di valutare soluzioni "interne" più semplici ed economicamente sostenibili.
1985 Proposta Advanced Design Studio
1985 Proposta Advanced Design Studio
1985 Proposta Advanced Design Studio
Si scelse la Ford Sierra come plausibile base di sviluppo per efficacia, economicità e affidabilità. La ItalDesign pur di non perdere la possibile commessa di un colosso come Ford, subito s mise al lavoro su una maquette in scala reale che usava la Sierra come riferimenti fondamentali, mentre i vertici della casa americana chiesero anche al Ford all'Advanced Design Studio di sviluppare un progetto
Nel dicembre del 1984 il team SVO presentò al board Ford 3 modelli, quello sviluppato internamente, la proposta Italdesign su base Sierra e quella originaria del designer italiano, la Maya (appena presentata al Salone di Torino).
Naturalmente la Maya di Giugiaro vince facilmente la sfida, quindi il progetto GN34 dovrà essere sviluppato partendo da lei, con l'indicazione esplicita di rimodulare lo stile per differenziarsi più nettamente dalla Lotus Etna. Il tutto dovrà essere pronto in soli 10 mesi.
La Ford però non demorde e propone altre alternative di stile, coinvolgendo di nuovo l'Advanced Design Studio ed anche la branca italiana del design Ford, ovvero la Ghia. I tempi vengono ristretti e ad agosto del 1985 ci sono le presentazioni delle proposte definitive di stile. Siccome l’idea iniziale è quella di attaccare la Ferrari, tutte le proposte sono verniciate di rosso.
1985 Italdesign Maya II ES
1985 Italdesign Maya II ES
Giugiaro presenta la Maya II ES (ES per Evoluzione Stile), l'Advanced Design Studio presenta un modello che si distingue per il volume di coda molto allungato e di gusto certamente più americano che europeo, mentre la Ghia arriva con un'interpretazione originale, sofisticata e sicuramente riconoscibile come "europea”.
Curiosamente la Italdesign che era stata la prima a essere coinvolta in questa idea, fu anche la prima ad ad uscirne, almeno per quanto riguardò la definizione dello stile.
Dal confronto uscirono vincenti le proposte Ford e Ghia, che furono selezionate per un clinic test in California. Le due vetture furono messe a confronto in modo anonimo con concorrenti tipo la Nissan 300ZX, la Porsche 944/928, la Corvette ed ovviamente la Ferrari 308. La proposta della Ghia fu quella preferita, non solo rispetto all'altra vettura, ma persino rispetto all'intero lotto di concorrenti. Forte del riscontro di marketing più che positivo, il progetto GN34 proseguiva con una direzione ormai chiara, almeno per quanto riguardava lo stile.
1984 Italdesign Maya
1984 Proposta Ford su base Sierra
Nonostante Giugiaro fosse stato escluso dalla gara di stile, la Ford continuò ad avvalersi della Italdesign per l’aspetto tecnico. La ditta torinese mise in strada un prototipo marciante della Maya dotato del motore V6 3 litri standard della Taurus fornito dalla Ford. Per l’occasione venne costruita una versione muletto per i test, denominata Maya II EM (M per Muletto) con un motore più performante, un V6 biturbo da 225 cv. Le impressioni furono molto positive, già in linea con la migliore concorrenza e con la sensazione che dal prototipo alla realtà avrebbero potuto solo migliorare.
Intanto il team SVO aveva commissionato alla Roush Engineering altri due muletti, uno motorizzato con l'unità SHO che Yamaha aveva portato fino a 3.6 litri, l'altro con un classico V8 Ford "Windsor" che avrebbe dovuto simulare l'eventuale adozione del futuro V8 modulare anch'esso in sviluppo.
1984 Proposta Ford su base Sierra
1984 Proposta Ford su base Sierra
1984 Proposta Ford su base Sierra
Nel luglio del 1986, al meeting che doveva ratificare l'approvazione finale e trasformazione del progetto GN34 in programma di sviluppo per la produzione, venne allestito un ulteriore confronto nel grande Showroom a Detroit. Al modello originale Ghia di un anno prima, venne affiancata una nuova maquette che rappresentava il lavoro di evoluzione e affinamento svolto sul modello originale dal team americano dell'Advanced Design Studio.
Purtroppo, tutto questo si scontrò con una novità inattesa. Il mitico Bob Lutz, allora capo della Truck Division in Ford USA, mise sul tavolo un progetto concorrente per approvarne la produzione. Si trattava di uno "Sport Utility Vehicle", una versione 4 porte del Ford Bronco, che avrebbe attratto molti acquirenti in questo nuovo segmento di mercato, quello dei SUV.
A parità di investimento, il suo prodotto avrebbe venduto centinaia di migliaia di pezzi (invece delle poche decine di migliaia previste per la sportiva GN34), con ampi profitti e raggiungendo una platea ben più vasta. Naturalmente c'era spazio solo per uno dei due programmi e l'investimento fu destinato, come prevedibile, al più sicuro e popolare dei due. Il 27 Agosto del 1986 il progetto GN34 fu definitivamente cancellato e nel Marzo del 1990 il nuovo SUV di Ford, l'Explorer, arrivò sul mercato USA per rimanerci fino ai nostri giorni.
1984 Proposta Italdesign su base Sierra
1984 Proposta Italdesign su base Sierra
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Image Credit:
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