GENERAL MOTORS MOTORAMA 1950 - 1961

Non erano solo concept cars, solo prototipi. Erano un sogno, una visione accecante ed illuminata del futuro. Nascevano dall'idea che Harley Earl, il capo stilista della General Motors, aveva del futuro dell'automobile. La nascita ed il successo dei Motoroma si devono a lui ed alla sua visione. I Motorama erano lo show supremo della General Motors.

La scenografia ideale per quello spettacolo era il Waldorf-Astoria di New York, nonostante la manifestazione fosse diventata itinerante con fermate a Boston, Miami, San Francisco e Los Angeles. Il tour di Motorama del 1956, con cinque giorni di spettacoli in ognuna delle cinque città nel corso di quattro mesi, è stato il lavoro di centinaia di operai, attori, cantanti, musicisti, tecnici e produttori. Il materiale era imballato su 125 rimorchi. Il costo per montare l'edizione del Motorama del '56 era stimato in 10 milioni di dollari (79 milioni in dollari di oggi), che non era un piccolo investimento, anche per l'azienda più grande e di maggior successo al mondo. Dal 1949 al 1961 furono otto i Motorama mostrati al pubblico.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la domanda di automobili era di nuovo in crescita e le fabbriche, dopo lo sforzo bellico si stavano riattrezzando per studiare nuovi veicoli da proporre alla popolazione. E qual'era il modo migliore per mostrare le nuove linee di macchine ed incrementare le vendite rispetto a un grande salone automobilistico, ma per forza di cose statico e non visibile a tutti? La risposta erano i Motorama.

Il successo della manifestazione è dimostrato dalle enormi folle che attendevano ore per avere un assaggio delle auto da sogno e dei modelli di produzione creati da Earl e dal suo team. Con oltre due milioni di partecipanti, questa è stato una dimostrazione efficace di quello che oggi si chiama marketing virale. Lo stile teatrale che animava la vita Earl si rifletteva nella produzione, con film proiettati nei display dei Motorama e spettacoli musicali con grandi artisti, ma la vera attrazione erano quelle auto da sogno. Una manifestazione di opulenza e grandiosità di cui l'America aveva bisogno dopo una guerra costata tanto all'economia nazionale.

Le auto dei sogni erano un modello per il futuro e la General Motors usò i Motorama per osservare le reazioni del pubblico ai progetti futuristici e alle meraviglie meccaniche. Le auto da sogno hanno influenzato il design delle auto della General Motors negli anni a venire e alla gente è piaciuto ciò che hanno visto. Alla General Motors piaceva questo successo e sui tavoli da disegno si lavorava a grandi ritmi. Ogni Motorama doveva diventare più elaborato di quello precedente.

I Motorama sono stati un evento memorabile per la maggior parte di coloro che hanno partecipato, ma è emblematico l'aneddoto che ha cambiato la vita di uno di loro. Zora Arkus-Duntov andò al Waldorf nel gennaio del 1953, e fu così preso dal prototipo della Corvette che scrisse una lettera al direttore della ricerca e sviluppo di Chevrolet, Maurice Olley, lodandone il design e suggerendo miglioramenti. Poco dopo, Olley lo assunse, e Arkus-Duntov si trasferì a Detroit.
Zora Arkus-Duntov ha trascorso i seguenti vent'anni a studiare e progettare nuove generazioni di Corvette.

Alla fine, i Motorama non sopravvissero alla loro stessa visione del futuro. La pubblicità televisiva si stava rivelando più efficace in termini di costi. Nel 1961, l'idea aveva fatto il suo tempo. Gli ultimi Motorama non mostravano più auto da sogno; l'attenzione era rivolta solo ai modelli di produzione, ma tutti quei design erano stati influenzati dalle auto da sogno dei Motorama degli anni precedenti. Ed era il riconoscimento più giusto che quell'idea, nata dalla visione di un uomo, potesse avere.

Elaborazione testi e ricerca fotografica: Buonocunto Mario
Photos courtesy of GM Media Archives

MOTORAMA 1953

L'esibizione di vetture ideate dalla General Motors venne ufficialmente chiamato Motorama nel 1953, quando cominciò ad essere una mostra itinerante che toccava le principali città americane. Quell'anno più di 1,4 milioni di visitatori la visitarono;

Solo la giornata di apertura del Motorama a New York richiamò 45.000 visitatori. Lo spettacolo era molto americano, orchestra, cantanti e ballerini. Esposte in questa manifestazione furono la Buick Wildcat, la Pontiac La Parisienne, la Oldsmobile Starfire, la Chevrolet Corvette e le Cadillac Orleans e Le Mans.

Naturalmente la più ammirata fu la Chevrolet Corvette. La prima vera sportiva americana in vetroresina. Oltre alla Corvette, anche la Wildcat, la Le Mans e la Starfire erano costruite in fibra di vetro.

E sebbene tutte le auto da sogno esposte fossero belle, fu la novità delle carrozzerie completamente in fibra di vetro ad attrarre l'attenzione maggiore.

1953 BUICK WILDCAT

1953 CHEVROLET CORVETTE

1953 PONTIAC LA PARISIENNE

1953 OLDSMOBILE STARFIRE

1953 CADILLAC LE MANS

1953 CADILLAC ORLEANS


MOTORAMA 1954

Più di 1,9 milioni di visitatori parteciparono allo spettacolo del Motorama del 1954; iniziato il 26 gennaio nella halla del Waldorf Astoria di New York. Furono esposte, tra le altre, le Oldsmobile F-88 e Cutlass, la Buick Wildcat II, la Chevrolet Nomad, la General Motors Firebird XP-21 e le Pontiac Bonneville Special, Cadillac El Camino, Cadillac La Espada e Cadillac Park Avenue.

La Buick Wildcat II del 1954 era una derivata della Corvette, pensata per rispondere alle preoccupazioni di Earl secondo cui ogni divisione doveva lanciare una sfida alle incursioni di MG, Jaguar e Alfa Romeo. In quel momento solo la Chevrolet rispondeva con un'auto di serie, appunto la Corvette.

La risposta della Buick fu notevole. Lo stile della Wildcat II guarda avanti e indietro allo stesso tempo, offrendo un design avanzato con riferimenti espliciti all'era classica.

Gli alloggiamenti delle ruote anteriori sono aperti, sormontati dai parafanghi ad "ala volante" e le sospensioni sono a vista (ma cromate), ricordando le auto sportive degli anni '20 e '30. Il cofano a conchiglia è sollevato per enfatizzare il potente V-8 alimentato da quattro carburatori. Dipinta di un blu brillante brillante con interni in pelle bianca, la Wildcat II è ancora oggi un esempio di bellezza e sportività.

1954 BUICK WILDCAT II

1954 OLDSMOBILE F88

1954 GENERAL MOTORS FIREBIRD I

1954 CHEVROLET CORVETTE CORVAIR CONCEPT

1954 CADILLAC PARK AVENUE

1954 OLDSMOBILE CUTLASS

1954 CHEVROLET NOMAD CONCEPT WAGON

1954 CADILLAC EL CAMINO

1954 PONTIAC BONNEVILLE SPECIAL

1954 CADILLAC LA ESPADA


MOTORAMA 1955

L'esposizione del 1955 si svolse a New York (20-25 gennaio), Miami (5-13 febbraio), Los Angeles (5-13 marzo), San Francisco (26 marzo - 3 aprile) e Boston (23 aprile al 1 maggio). In quelle occasioni furono esposte la Buick Wildcat III, la Chevrolet Bel Air Nomad, la roadster e la berlina Cadillac LaSalle II e la Cadillac Eldorado Brougham.

1955 BUICK WILDCAT III

1955 CADILLAC ELDORADO BROUGHAM

1955 PONTIAC STRATO STAR CONCEPT

1955 CHEVROLET BISCAYNE CONCEPT CAR

1955 CADILLAC LA SALLE II CONVERTIBLE

1955 OLDSMOBILE DELTA 88 CONCEPT

1955 CADILLAC LA SALLE II SEDAN

1955 GENERAL MOTORS L'UNIVERSELLE


MOTORAMA 1956

L'esposizione "Highway of Tomorrow" esibita nel Motorama del 1956 fu una vera opera d'arte. Lo spettacolo non era solo futuristico, ma il veicolo posto in evidenza, La Firebird II, era all'avanguardia nell'innovazione. Era la seconda di tre auto a turbina che sarebbero apparse nei Motorama. In aggiunta alla Firebird II furono esposte altre cinque nuove Dream Cars: la Buick Centurion, la Oldsmobile Golden Rocket, la Pontiac Club de Mer e le Cadillac Eldorado Brougham ed Eldorado Brougham Town Car.
Oltre 2,2 milioni di visitatori parteciparono all'evento del Motorama. Ci furono date a New York, Miami, Los Angeles, San Francisco e Boston. Dal Motorama del 1956 è stato tratto un cortometraggio intitolato "Design for Dreaming".

1956 BUICK CENTURION

1956 GENERAL MOTORS FIREBIRD II

1956 OLDSMOBILE GOLDEN ROCKET

1956 PONTIAC CLUB DE MER

1956 CADILLAC ELDORADO BROUGHAM TOWN CAR

1956 CADILLAC MAHARANI SPECIAL

1956 CHEVROLET CORVETTE IMPALA XP-101

Nel 1957 e nel 1958 non ci furono edizioni del Motorama, tuttavia nel 1957, la Cadillac presentò al pubblico alcune concept, tra cui, la Director e la Eldorado Brougham dell'anno precedente. Inoltre, nel 1958, una speciale Cadillac Eldorado Biarritz Convertible fu esposta in diverse fiere automobilistiche. L'auto era dotata di un sensore per la pioggia progettato per sollevare automaticamente il tettuccio e tutto il vetro, in caso di temporale.

MOTORAMA 1959

Il Motorama del 1959 si svolse dal 16 al 22 ottobre 1958 presso il Waldorf Astoria di New York, prima di trasferirsi a Boston. In queste città della costa orientale furono mostrate la General Motors Firebird III e la Cadillac Cyclone.
Lo spettacolo finale di Motorama fu tenuto nel 1961 a New York, San Francisco e Los Angeles. Si stima che più di un milione di visitatori abbiano partecipato a questi eventi.

Per il trasporto degli spettacoli del Motorama in tutto il paese erano necessari più di 100 camion, ognuno dei quali arrivava in un preciso momento e in un dato ordine. Le automobili venivano esposte su piattaforme girevoli note come "grass-hoppers". Un totale di 10,5 milioni di visitatori ha preso parte agli spettacoli del Motorama tra il 1949 e il 1961.

1959 CADILLAC CYCLONE

1958 GENERAL MOTORS FIREBIRD III


Fonti: General Motors Media; Concept Cars by Larry Edsall; American Dream Cars by Mitch Frumkin & Phil Hall