Nell’Aprile del 1962 la Ford Motor Company annunciò che avrebbe esposto alla Seattle World Fair una concept car che aveva delle caratteristiche al di là del tempo; i responsabili per questa concept dall’aspetto futuristico furono i designers Alexander “Alex” Tremulis e James “Jim” Powers.
Solo per il fatto che l’autovettura avesse sul davanti due assi motrici e sterzanti, la rendevano totalmente differente dalle auto futuristiche già realizzate dall’ovale blu. Con questo meccanismo di quattro ruote sterzanti sull’anteriore, i designers volevano mostrare i vantaggi di questa idea rispetto ad un’autovettura standard. I vantaggi stavano in una decelerazione migliorata grazie alle ruote ed ai freni supplementari ed un’ottima tenuta in strada in situazioni di acquaplaning.
Ma la loro visione del futuro non si fermava di certo qui, ma c'erano altre caratteristiche davvero avveniristiche, tanto che una di queste è usata oggi sulle auto moderne: un primordiale sistema di navigazione. Oppure i vetri a colorazione variabile, per compensare i problemi di luminosità, mentre il volante era stato sostituito da un sistema di controllo touchscreen e due cloche. Le altre idee erano molto più standard, come le finestre a persiana presenti nella parte posteriore del tetto per migliorare la ventilazione o l'aria condizionata.
Queste soluzioni davvero avveniristiche avevano affascinato i visitatori della fiera. L'immaginazione dei designer però non era limitata all'aspetto esteriore, ma erano andati oltre anche per ciò che riguardava la propulsione: gli ingegneri Ford infatti avevano pensato di realizzare un motore ad energia nucleare. La "pila atomica" era alloggiata nella parte anteriore del vano macchina tra le due cloche, così da poter essere facilmente rimossa in caso di sostituzione.
Anche la denominazione dell'auto fu oggetto di curiosità da parte degli spettatori del Seattle World Fair: il nome della vettura, chiamata Seattle-Ite XXI, derivava da un gioco di parole con "Seattle", la città che ospitava la manifestazione, "Satellite" ed il Ventunesimo Secolo, il futuro in cui si sarebbero viste auto del genere.
In realtà la Seattle-Ite XXI non è mai esistita se non come modellino in scala 3/8, ma la Ford è riuscita, grazie ad una abile strategia di comunicazione (brochure, foto con persone reali e comunicati stampa) a far credere che la vettura fosse stata costruita realmente. Questa strategia ha creato negli anni molta confusione, inducendo molti giornalisti ed operatori del settore a credere che l'auto fosse stata realmente costruita in scala 1:1.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Ford