Costruita dalla carrozzeria OSI (Officina Stampaggi Industriali), attiva dal 1960 al 1968 e fondata a Torino dall'Avvocato Arrigo Olivetti e da Luigi Segre ex presidente della Ghia, la Silver Fox (o Bisiluro come veniva affettuosamente chiamata all'epoca) fu progettata come vettura destinata ai record di velocità secondo le normative sportive internazionali della Categoria B, Gruppo 6, automobili speciali sport-prototipi del 1967.
Alta circa un metro, era equipaggiata con un propulsore Alpine di 1.000 cc, aveva un abitacolo a due posti secchi ed era strutturata su un pianale composto da due fusoliere con interposti degli elementi di forma alare regolabili nell'incidenza.
Questo ultimi servivano per assicurare all'auto la massima deportanza durante la guida in modo da garantire una perfetta tenuta di strada: ottenuta anche con il posizionamento arretrato del motore, collegato alle ruote posteriori e sistemato quasi al centro della vettura alle spalle del passeggero.
Per garantire, invece, spazi di arresto molto brevi alle più elevate velocità, la OSI Bisiluro Silver Fox poteva contare su un impianto frenante di tipo aerodinamico in aggiunta a quello tradizionale sui due assali.
Purtroppo, a parte alcuni test, la Silver Fox non vide mai la pista perché l'OSI chiuse le proprie l'attività all'inizio del 1968, rendendo questa meraviglia alata unica nel suo genere.
Fonte: Quattroruote
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