La trazione elettrica è stata sperimentata sull'automobile negli anni a cavallo fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento e aveva anche raggiunto una certa diffusione, soprattutto in America, e conquistato addirittura il record di velocità. Ma sia lo sviluppo del motore a scoppio sia l'impossibilità di risolvere il grave problema della sua scarsa autonomia ne decretarono il lento declino prima e la quasi totale scomparsa poi, a esclusione di pochi utilizzi in campo commerciale.
Da alcuni anni invece stiamo assistendo a un incremento di studi, ricerche e sperimentazioni di nuovi motori elettrici da parte di tutte le case automobilistiche del mondo, incremento determinato purtroppo solo da eventi negativi: il continuo aumento dell'inquinamento atmosferico che sta soffocando i centri urbani e più in generale la terra e la previsione dell'esaurimento, in un futuro non troppo remoto, delle risorse petrolifere. Ma il problema di fondo, quello che ne aveva in pratica decretato la fine, appare ancora oggi il più difficile da risolvere per poter arrivare a una effettiva grande diffusione delle auto elettriche: l'autonomia.
La bassa densità energetica delle batterie presenti sul mercato non consente ancora un'autonomia di marcia superiore ai 60/90 km e la loro ricarica richiede ancora 6/8 ore di tempo, limitando di conseguenza la disponibilità del veicolo per l'utente. Ecco perché gli sforzi maggiori di tutti i costruttori si sono rivolti allo studio dei cosiddetti veicoli ibridi: cioè di quei veicoli dotati di motori elettrici abbinati a piccoli motori a combustione interna che assicurano una ricarica costante delle batterie nel periodo di uso del veicolo stesso.
Fra le Case attive in questa ricerca figura la Fiat, che nel 1995 ha presentato un'autovettura dotata di propulsore elettrico-ibrido, sviluppata sulla base di un prototipo denominato Zic, presentato nell'ottobre 1994 dal CNR e dal CRF e realizzato utilizzando componenti (leghe ultraleggere, materiali compositi polimerici) e processi tecnologici (tecniche di stampaggio a bassa pressione, processi di saldatura, metodi di incollaggio) innovativi.
Dall'evoluzione di Zic, nasce Vanzic, vettura elettrica della seconda generazione; una monovolume per uso prevalentemente urbano, azionata da un propulsore elettrico coadiuvato da un motogeneratore termico (un motore 4 tempi di 350 cc) in grado di produrre direttamente a bordo del veicolo una parte dell'energia elettrica necessaria alla trazione, a integrazione di quella immagazzinata nel sistema di accumulo, in modo da aumentare l'autonomia operativa del veicolo fino a 200 km continuativi, con un consumo medio di benzina di 4,3 litri per 100 km.
Fonte: Mitomacchina
Image Credit: Fiat