Per questo progetto di esemplare unico, basato sull’autotelaio del modello F430, la Ferrari ha incaricato il designer Leonardo Fioravanti di sviluppare lo stile.
Il committente, Junichiro Hiramatsu, un facoltoso collezionista giapponese di auto del cavallino, ha espresso il desiderio di ritrovare in questo esemplare unico le caratteristiche che per lui sono le più tipiche delle Ferrari: l’equilibrato mix tra sportività ed eleganza.
Con i primi “concept sketches” la scelta si è orientata su una proposta in cui la vettura si delinea compatta, leggera e dinamica.
Questo risultato è stato raggiunto disegnando prima e modellando successivamente in terza dimensione le superfici, in modo che fosse messa in evidenza la approfondita ricerca aerodinamica sviluppata per la SP1.
Il frontale della vettura, nella vista in pianta è caratterizzata da due diedri, da cui nascono le linee lunghe e tridimensionali che scolpiscono le superfici della carrozzeria creando una linea di cintura decisa e dinamica.
Una presa aria motore secca e disegnata dai flussi aerodinamici ed un forte legame delle prese aria anteriori con lo “scavo” delle superfici della fiancata identificano e personalizzano la SP1.
La vista laterale è stata anch’essa influenzata dalla ricerca aerodinamica: il padiglione “glass-looking” corto e rastremato posteriormente conferisce maggior leggerezza ottica alla vettura ed evidenzia i raccordi tra i volumi del cofano motore, dello spoiler e dei parafanghi. In questa vista si apprezza anche il ridotto sbalzo posteriore.
I gruppi ottici posteriori presentano una soluzione mono-fanale, il paraurti con un disegno che richiama le prese d’aria inferiori della fiancata accoglie i tubi di scarico ai lati, lasciando così privo di ostacoli aerodinamici lo scivolo posteriore per un migliore effetto suolo .
L’uso di elementi di carbonio a vista: paraurti anteriore, brancardi e paraurti posteriore hanno una funzione di alleggerimento, fisico e ottico, nonché di marcata sportività.
L’interno è stato personalizzato con una scelta di pelle per i sedili e con una “consolle” centrale portaoggetti tra la plancia ed il tunnel.
Fonte: Ferrari - Leonardo Fioravanti
Image Credit: Ferrari