1950 FERRARI 166 MM/212 EXPORT "UOVO"

Disegnata da Franco Reggiani per la Carrozzeria Fontana su precise direttive del conte Giannino Marzotto, la Ferrari 166MM Export, soprannominata "Uovo" per la sua forma particolare, nasce in realtà come una Barchetta Touring (#024MB).

Con una fortuna familiare nell'industria tessile a sua disposizione, il conte Giannino Marzotto non aveva paura di affrontare Enzo Ferrari sulla qualità delle sue auto da corsa. Descriveva le Ferrari come pesanti e aerodinamicamente inefficienti. Quindi se le faceva personalizzare da carrozzieri e disegnatori di sua scelta.

La Barchetta di Touring era alimentata da un V12 da 2.0 litri che erogava 140 cavalli. In questa configurazione fu venduta al fratello di Giannino Marzotto, Umberto. Questi vi corse il Giro di Sicilia del 1950, ma dovette ritirarsi per guai alla frizione. Poco più tardi Umberto partecipò anche alla Mille Miglia, ma distrusse l'auto in un incidente.

Nelle disgrazie a volte nascono delle opportunità. Volendo dimostrare di poter progettare un'automobile più velocemente di Ferrari, Giannino Marzotto ha chiesto l'aiuto del progettista Reggiani, fantasticando su un coupé dalle linee particolari, per un'aerodinamica ottimale.

La carrozzeria, realizzata in una lega di alluminio simile alla Duralumin, fu imbullonata su uno scheletro di tubi leggeri, un metodo costruttivo che diminuì il peso totale di circa 90 chili. Per ridurre al minimo la resistenza aerodinamica, venne realizzato un parabrezza basso e ripido ed una coda tronca.

Sotto il cofano, il conte Marzotto volle installare un V12 da 2.6 litri dotato di tripli carburatori Weber che portavano la potenza a 185 cavalli. I piani originali prevedevano un radiatore da auto da corsa Ferrari che avrebbe portato l'area frontale inferiore ad avere la forma che il conte aveva immaginato, ma da Maranello il radiatore non arrivava (forse, intenzionalmente) e l'auto fu costruita con un radiatore artigianale.

Questo cambiamento di design aumentò in lunghezza la parte anteriore della vettura di quasi quindici centimetri, dandole quella caratteristisca forma ad uovo.

Una volta che la costruzione fu completata e testata, i fratelli Marzotto portarono la Barchetta modificata a Maranello, sperando forse che Enzo Ferrari notasse la bellezza della loro creazione. Ferrari non fu né impressionato né divertito, descrivendo l'auto come amatoriale e sperando che almeno potesse difendere l'onore della sua fabbrica nel prossimo Giro di Sicilia.

L'auto però non ebbe il successo sperato collezionando due ritiri, sia nel Giro di Sicilia che nella Mille Miglia, ma si rifece alla Coppa della Toscana del 1961, vincendo con alla guida Giannino Marzotto. Ci furono anche altre partecipazione a corse locali, ma la vettura non ebbe più fortuna.

Nel 1952 l'auto fu venduta ad un altro pilota, ma dopo qualche altro ritiro venne rivenduta ad un acquirente americano. Dal 1970 alla metà degli anni '80, la vettura passò attraverso una serie di proprietari negli Stati Uniti, ma nel 1986 fu acquistata da un collezionista anonimo a Milano.

Anche se inizialmente osteggiata da Enzo Ferrari, la 166MM Export "Uovo" fu invitata a partecipare alla celebrazione del cinquantesimo anniversario della Ferrari, tenutasi nel 1997, ed è stata brevemente esposta al Museo Enzo Ferrari.


Fonte: Ferrari
Image Credit: Cavallino Classico - Ferrari