1996 ALFA ROMEO NUVOLA

Photo Credit: Archivio Prototipi

La Nuvola, presentata nel 1996, rappresenta una sorta di dichiarazione di intenti, per le future scelte strategiche in tema di design.

Walter De Silva e il suo staff hanno scavato nella tradizione Alfa Romeo rivisitando le stupende granturismo costruite negli anni Trenta e Quaranta.

Nonostante sia un'auto di chiara impronta sportiva e lo si nota nella dimensione preponderante del vano motore, la Nuvola punta soprattutto su valori di eleganza raffinata e grande equilibrio formale.

La vettura si presenta come una berlinetta a 2 posti, basata su un telaio meccanizzato autoportante, architettura che permette di ottenere diverse soluzioni volumetriche. La Nuvola, oltre a essere un esercizio di stile, è quindi anche la base per un innovativo concetto di versatilità del veicolo, che abbatte i costi di produzione permettendo, nel contempo, di ricavare veicoli con carrozzeria totalmente diversa, pur mantenendo un unico telaio di partenza.

Questa filosofia venne accolta con molto stupore dal pubblico: era infatti molto difficile credere che da quel coupé sportivo a due posti secchi poteva essere ricavata una familiare partendo dallo stesso telaio. Questa soluzione progettuale al giorno d'oggi è sempre più usata da quelle case automobilistiche che puntano su diversi mercati e che hanno quindi l'esigenza di avere pianali versatili.

Il disegno del corpo vettura è stato realizzato dal Centro Stile Alfa Romeo, a suo tempo supervisionato da Walter De Silva, cui parteciparono attivamente anche Wolfgang Egger, Carlo Giavazzi, Filippo Perini (per gli esterni), Arcangelo Jeker, Daniele Masera (per gli interni) e altri membri del centro stile. La vettura venne presentata di color azzurro perché Paolo Cantarella, a quel tempo amministratore delegato del gruppo Fiat, decise di non voler esporre questa vettura con il classico rosso Alfa: di conseguenza si scelse "l'azzurro nuvola", anch'esso molto presente nella tradizione cromatica dell'azienda milanese.

Il nome Nuvola fu dato alla vettura per ricordare il pilota automobilistico Tazio Nuvolari e per dare l'idea di leggerezza, e quindi di velocità, nonché per la capacità delle nubi di cambiare forma rapidamente (che richiama la soluzione adottata per il telaio).

La Nuvola presenta molti richiami stilistici alle Alfa Romeo storiche, come la 8C 2900, la 6C 2500 “Villa d'Este”, la Giulietta Sprint Speciale e la 1900 Sprint, pur adattati ad una linea contemporanea.

La vettura è caratterizzata da un gruppo ottico formato da 4 fari tondi inglobati in altrettante gocce incavate direttamente nel corpo vettura, dalla forma molto allungata quasi a trasmettere la velocità delle gocce d'acqua durante una pioggia. Gli indicatori di direzione riprendono anch'essi la forma dei gruppi ottici, ma sono ricoperti da elementi arancioni in plastica trasparente. I fendinebbia invece sono inseriti in due grandi "baffi" scavati nel paraurti anteriore (così facendo il paraurti sembra non esserci, mantenendo pulita la linea della vettura), e molto vicini allo scudetto Alfa Romeo. Questa soluzione è stata ripresa nel 2003 dalla stessa Alfa Romeo con il concept Kamal.

L'auto è caratterizzata da un cofano anteriore molto lungo, bilanciato da un posteriore dalla coda molto sporgente, quasi a formare un terzo volume. Il posteriore è affusolato e contiene due gruppi ottici dalla forma quasi ellittica che utilizzano una tecnologia a diodi luminosi. Nel posteriore i due profili che racchiudono i terminali di scarico sono in rilievo riprendendo i "baffi" del paraurti anteriore.

Particolare curiosità riguarda il battistrada degli pneumatici, caratterizzato da un disegno realizzato dalla Michelin esclusivamente per l'Alfa Romeo; i cerchi sono da 18 pollici con pneumatico Michelin 235/40 ZR.


Fonte: Alfa Romeo
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