1952 ABARTH 1500 COUPE' BIPOSTO BERTONE

La Abarth 1500 Coupè Biposto del 1952 potrebbe essere considerata la progenitrice delle future B.A.T.? Ovvero, potrebbe essere la vettura con cui Franco Scaglione ha iniziato la sua ricerca aerodinamica culminata poi nelle tre Berlinette Aerodinamiche Tecniche?

La Abarth 1500 Coupè Biposto venne presentata al Salone di Torino del 1952, in un momento in cui il business delle elaborazioni Abarth stava crescendo. Da grande uomo di marketing il preparatore austriaco sapeva che per promuovere la sue attrezzature c’era bisogno di mostrare sempre qualcosa di nuovo. In quel periodo la Fiat aveva appena presentato la 1400, una berlina con un motore a 4 cilindri.

Abarth aveva ricevuto in liquidazione da Piero Dusio il materiale dell’ormai dismessa Cisitalia e con questo venne costruito un telaio in lamiera scatolata su cui montare motore e trasmissione. L’unità motrice venne portata quasi a 1,5 litri di cilindrata e grazie ad un nuovo collettore di aspirazione e doppi carburatori Weber riuscì a tirare fuori ben 75 cavalli di potenza, dai 44 del motore originale.
Il compito di “vestire” il nuovo telaio venne affidato alla Carrozzeria Bertone che aveva appena assunto un nuovo designer, Franco Scaglione. Le idee che Scaglione realizza sono veramente originali ed elementi come i passaruota scavati ed il parabrezza avvolgente in due pezzi saranno ripresi più avanti da auto di successo come la Corvette.

Osservando attentamente le seguenti B.A.T. realizzate per Alfa Romeo non si può fare a meno di notare che il seme della “sperimentazione aerodinamica” sia stato gettato proprio con questa vettura. Sicuramente certi elementi come il muso a triplo elemento, le sottili pinnette, il parabrezza e il lunotto divisi ed i sottili montanti del tetto sono stati in seguito accentuati e raffinati nelle B.A.T. 5, 7 e 9. Ma sotto un aspetto puramente tecnico la Abarth 1500 è migliore delle successive B.A.T. : la compattezza del motore Fiat 1400 permise a Scaglione di creare un’auto molto più bassa rispetto alle Alfa Romeo 1900 B.A.T., inoltre l’auto è ricca di dettagli molto accurati come le luci di posizione anteriori e le luci posteriori incassate nei parafanghi.

La Abarth 1500 rimase solo un esercizio di stile. I costi di produzione sarebbero stati eccessivi. La produzione del parabrezza e del lunotto in due pezzi (non essendoci ancora la tecnologia necessaria per costruire parabrezza avvolgenti…) avrebbe aumentato notevolmente i costi di produzione. Si dice che Bertone abbia nascosto ad Abarth il costo effettivo della vettura per paura che il preparatore austriaco potesse interrompere il progetto. Il grande Nuccio avrebbe pagato di tasca sua le spese in più pur di dare forma ad una creazione capace di affermare lo spirito innovativo della sua carrozzeria.

L’auto venne successivamente venduta al presidente della Packard per essere mostrata ai designer del marchio americano in cerca di ispirazione per i progetti futuri.
La domanda fatta all’inizio resta sospesa: Può essere l’Abarth 1500 Coupè Biposto considerata come la B.A.T. 1? E se così fosse, ci sarebbe anche una B.A.T. 3 di cui non conosciamo l’esistenza?

Testo: Buonocunto Mario
Image Credit: -