Fine anni '50: Renault sviluppa diversi prototipi, con una missione: ottimizzare lo spazio interno, per il comfort dei passeggeri. Il design di questi prototipi è quanto meno atipico, in particolare per la cabina avanzata e il motore posizionato all'indietro, che crea una linea sicuramente poco equilibrata, ma ponendo l'accento su una buona abitabilità (con interni spaziosi e luminosi). Saranno completati vari progetti, tra cui Renault Project 600 (basato su Renault Dauphine), quindi Renault Project 900, che mantiene la stessa architettura, ma differisce nei dettagli.
È un po' difficile distinguere la parte anteriore da quella posteriore di Renault Project 900. Il motivo sta nel fatto che i designer Sergio Coggiola (designer per 15 anni presso le officine Ghia di Torino) e Michel Béligond (talentuoso designer di Renault) non esitano a creare una forma insolita per guadagnare spazio interno. Infatti, l'installazione della cabina (di tipo monovolume, assolutamente ante litteram) è in avanti e il motore si trova dietro l'abitacolo. Tuttavia, la motorizzazione resta in posizione centrale, poiché si trova nella parte anteriore delle ruote posteriori.
Il motore di Renault Project 900, in posizione centrale benché dietro l'abitacolo, è un V8 di 1,7 l, che sviluppa 80 hp. Nasce dall'unione di due blocchi di Renault Dauphine, reso possibile grazie alla creazione di un albero motore specifico, per l'occasione. Inoltre, Renault Project 900 è in alluminio (all'epoca, si pensava già al risparmio di peso) e le sospensioni sono pneumatiche per un comfort maggiore.
I designer che si occupano di Renault Project 900 (in particolare Coggiola e Béligond) hanno creato questo progetto in totale libertà: è nata così una linea senza paragoni. Oltre alla cabina molto avanzata che dà l'impressione di invertire la parte anteriore e quella posteriore del veicolo, è difficile intuire dove si trova il bagagliaio. Nascosto dietro il sedile unico posteriore, non dispone di apertura specifica. In breve: non è facile da caricare. È un peccato, perché il veicolo, ottimizzato per l'abitabilità, avrebbe potuto (senza questo dettaglio) essere ideale per i tassisti.
Il successo di Renault Project 900 risiede innanzitutto nella linea esclusiva e nella libertà che è stata data ai designer, ma un'altra impresa era quella di salire a bordo per il conducente. Infatti, quest'ultimo era letteralmente seduto sul passaruota anteriore (probabilmente come se fosse a dorso d'asino!). Per entrare nel veicolo, il conducente doveva quindi infilarsi tra la portiera (dalla forma atipica) e il volante. Fortunatamente, i designer avevano previsto un trucco: il piantone dello sterzo poteva staccarsi e ruotare sul lato lasciando più spazio al conducente per entrare.
Renault Project 900 è rimasta allo stato di prototipo. Tuttavia, la riflessione iniziata dal marchio con questo progetto mostra che lo spazio interno era motivo di preoccupazione per i designer di Renault fin dagli anni '60. Renault Project 900 può quindi essere considerata un'antenata (nello spirito) di Renault Espace, che sarà presentata nel 1984 e lancerà la moda delle monovolume che faranno bella figura grazie a volume interno e modularità.
La versione originale, quella color oro, aveva problemi con lo spazio per i bagagli, in seguito ne fu costruita un'altra di colore verde sulla quale il motore era stato spostato in avanti, consentendo quindi un accesso al bagagliaio più convenzionale nella parte posteriore. La seconda versione aveva anche una parte posteriore rivista con le luci più grandi.
Fonte: Renault
Image Credit: Renault