Con l'arrivo di Raymond Lévy alla presidenza della Renault, il design, che fino a quel momento aveva avuto un ruolo marginale, assume un'importanza stategica.
L'assunzione di Patrick Le Quément alla fine del 1987 fa parte di questa strategia. Renault si sviluppa, è finanziariamente migliore e si concentra sulla qualità e lo sport (tornando anche in Formula).
Questo crea una sorta di spirale positiva interna, ma anche in relazione con il pubblico. Per essere al passo coi tempi, Renault ogni due anni presenta un ciclo di concept.
L'idea è quella di mettere in atto l'alternanza con uno studio sperimentale (veicolo con elevato contenuto tecnologico) ed uno studio favorevole all'espressione stilistica.
Il 4 ottobre 1990, quando si apre il Salone di Parigi, i visitatori scoprono sbalorditi la nuova concept car, la Laguna. La forma è quella di una roadster, con un'architettura moderna, senza sovrastrutture, senza parabrezza. La Laguna impressiona e monopolizza l'attenzione sullo stand Renault.
La Laguna Concept è tutta blu, con sprazzi di grigi. E' stata disegnata da Jean-Pierre Ploué, a cui era stato dato il comando con totale libertà. Ploué disegna "l'auto dei suoi sogni".
La vettura sembra trarre ispirazione dagli speedster degli anni '50 e '60, (Porsche 550 Spyder, Austin-Healey), ma anche dal patrimonio interno come l'Alpine (Berlinetta A110).
Bassissima, ma lunga più di 4 metri, la Laguna è rotonda, liscia e sensuale. Le ruote in lega da 18 pollici sono dotate di finiture innovatrici.
Le porte con apertura a semi-farfalla si aprono e chiudono automaticamente. Sono controllate da cilindri pneumatici che entrano in funzione premendo la serratura elettrica. Un dispositivo di sblocco manuale è accessibile dall'esterno in caso di problemi.
"Cruising Stereo" è il nome dato alla audio-visiera indossata dal conducente ed, eventualmente, dal passeggero per proteggere gli occhi e le orecchie ad alta velocità e godersi le prestazioni delle apparecchiature audio (Philips) nelle migliori condizioni.
Sotto la copertura in carbonio e kevlar sul posteriore, si trova una unità motrice in posizione trasversale centrale. Il quattro cilindri da due litri (1995 cm3) è quello della Renault 21 Turbo, le cui prestazioni sono state migliorate agendo sul compressore e sul flusso di aspirazione e scarico.
Il motore eroga 210 CV a 5250 giri/min (contro i 175 della berlina) ed ha una coppia di 31 kgm a 3000 giri/min. Le prestazioni espresse da questa Renault sono degne di quelle di una supercar.
La velocità massima supera i 250 km/h, ma è soprattutto l'accelerazione che impressiona. La roadster richiede solo sei secondi per raggiungere i 100 km/h
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Renault