2016 BMW VISION NEXT 100

La casa di Monaco festeggia il centenario con una concept car che è la summa delle sfide che riserva la mobilità di domani. Connettività, motori puliti, guida autonoma, tutto concentrato in una sola auto.

A questa Vision il capo del design Bmw, Adrian van Hooydonk, ha saputo donare linee avveniristiche, ma tutto sommato nel solco della tradizione sportiva delle coupé bavaresi: 4,90 metri di curve sinuose esaltate dall’apertura delle portiere ad ali di gabbiano, e un coefficiente aerodinamico da record (0,18).

In secondo luogo, perché la Vision Next 100 è predisposta per accogliere tutte le sfide tecnologiche che l’auto di domani impone già oggi: connettività, servizi in rete, guida autonoma, propulsione elettrica.

La sfida è creare quell’interfaccia uomo-macchina che tende all’armonizzazione delle parti, non alla subordinazione o addirittura all’esclusione di una di esse. Ecco allora, ad esempio, i comandi gestuali: col solo cenno di una mano si provvederà in futuro ad attivare i diversi sistemi di bordo, e non solo.

La BMW Vision Next 100 Concept offre la formula della coupé sportiva dal design futuribile, con possibilità di personalizzare qualunque aspetto estetico e di finitura. Attraverso il sistema Alive Geometry sarà possibile interagire con i sistemi di bordo e ci saranno due modalità distinte di utilizzo: selezionando "Ease" il volante e la console centrale rientreranno nella plancia e la vettura gestirà la guida in totale autonomia, mentre i sedili ruoteranno verso il centro per permettere il dialogo tra i passeggeri.

Nella modalità "Boost" il guidatore avrà invece il pieno controllo del veicolo e potrà sfruttare nuovi sistemi di assistenza alla guida come la proiezione sul parabrezza della traiettoria ideale e della velocità di ingresso e percorrenza delle curve.

La novità forse più avveniristica della BMW Vision Next 100 è, però, nell’Alive Geometry. Ottocento triangoli compongono la plancia, elementi in grado di variare forma e integrare le funzioni senza ricorrere all’abbinamento di più dispositivi.

Ad esempio, la plancia è configurata in modo da comunicare visivamente con il guidatore quelli che possono essere i rischi presenti in strada di lì a breve, un sistema “predittivo” in tempo reale, che avvisa modificando le caratteristiche del componente (la plancia si illumina di rosso sul lato in cui c’è, ad esempio, il pericolo di fare un incidente con un oggetto o un pedone).

E’ la visione di materiali 4D, stampati tridimensionalmente ma con un’ulteriore dimensione aggiunta, quella funzionale. Per spiegare meglio cosa significhi, prendiamo i passaruota: la loro costruzione consente di carenare le ruote anche nelle fasi di sterzatura, modificando la forma e seguendo le ruote, per ottimizzare l’aerodinamica.

Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: B.M.W.