A cinquant'anni di distanza dalla Alpine A110, presentata al Salone di Parigi del 1962, il marchio di Dieppe rinasce con un nuovo prototipo, che omaggia anche nel nome la sua illustre antenata.
La concept car che inaugura il nuovo corso dell'Alpine si chiama A110-50 ed attinge a piene mani dall'esperienza di Renault Sport: l'ossatura tecnica della vettura è quella della Mégane Trophy da competizione.
Dal punto di vista del design, la A110-50 può essere descritta come una reinterpretazione della A110, filtrata attraverso la recente esperienza della concept DeZir, presentata al Salone di Parigi del 2010 e firmata da Laurens van den Acker.
Le forme della carrozzeria, realizzata interamente in fibra di carbonio, risultano dunque più orientate al futuro che nostalgicamente rivolte al passato.
Lo stesso blu della carrozzeria non è pedissequamente fedele alla tinta degli anni '60, ma differisce leggermente nella tonalità. Le portiere ad ala di gabbiano, il cofano posteriore incernierato dietro e quello anteriore incernierato sul muso contribuiscono alla forte caratterizzazione del prototipo.
L'abitacolo rispecchia l'aria corsaiola degli esterni: il display sul volante derivato dalla Formula Renault 3.5 e le cinture Sabelt a quattro punti bastano a dare l'impronta racing agli interni.
Dal punto di vista della tecnica, ci troviamo di fronte ad una parentela di strettissimo grado con la già menzionata Mégane Trophy: è da questo modello che deriva il telaio tubolare in acciaio, struttura portante della vettura.
Per questo impiego tuttavia, il traliccio è stato irrigidito, mentre il roll-bar e la traversa del vano motore sono stati riposizionati più in basso. La ripartizione delle masse tra asse anteriore e posteriore è nel rapporto di 47,8:52,2.
La Alpine A110-50 è stata curata nel dettaglio anche sul piano dell'aerodinamica: all'anteriore è stato montato un profilo con funzione di splitter che crea una depressione sotto il fondo della vettura, favorendo l'effetto suolo in velocità.
Al posteriore, l'estrazione dell'aria è favorita da un profilo diffusore a completare il pacchetto, che comprende anche il fondo piatto. Il carico aerodinamico sull'asse posteriore è inoltre assicurato da un profilo alare ad incidenza regolabile.
Sotto il cofano dell'ultima nata di Dieppe, proseguono i parallelismi con la Mégane Trophy: il motore è lo stesso Renault V4Y impiegato sul modello da gara. Si tratta di un 3.5 V6 aspirato con distribuzione a quattro valvole per cilindro, montato in posizione centrale, capace di erogare una potenza di 400 CV a 7.200 giri e una coppia di 422 Nm a 6.200 giri.
Il carter, di tipo semi-umido, i componenti mobili (pistoni, bielle e albero motore), quelli della distribuzione (alberi a camme e comandi a molla delle valvole) così come l'impianto di scarico sono specifici rispetto all'unità impiegata sui modelli stradali. Anche l'airbox in carbonio è quello della Mégane Trophy.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Alpine