L’avveniristica linea concepita dalla Touring suscita molto clamore: la vettura si presenta come una spider, molto bassa, tondeggiante, con i fianchi larghi ed un’insolita forma convessa lenticolare.
Per l’epoca una specie di UFO, ma immediatamente riconoscibile per il classico “trilobo” formato dalle prese d'aria anteriori. Con un’intelligente mossa di marketing l’auto viene subito battezzata “Disco Volante”, anche per sfruttare un tema molto in voga in quegli anni.
Non è solo la sua forma a richiamare la natura spaziale dell’oggetto, ma anche l’elevata efficienza aerodinamica (si parla di un CX di 0,25) dovuto probabilmente alle passate esperienze aeronautiche dell'Alfa Romeo. La vettura ha una massa di solo 700 kg che le consente di raggiungere i 220 km/h.
La Disco Volante piace al pubblico e nonostante non ci sia un annuncio di una sua produzione in serie l’Alfa Romeo viene subissata di prenotazioni. Persino personaggi famosi, come star del cinema ed astronauti vogliono farsi immortalare accanto alla nuova vettura. Nonostante il successo di pubblico e critica la dirigenza Alfa non si smuove e la Disco Volante rimane una vettura sperimentale.
In verità la C52 verrà utilizzata poco anche nelle competizioni, ma sarà sfruttata soprattutto per la sperimentazione. Ne verranno costruiti solo cinque esemplari (1 Spider, 1 Coupè, 1 Coupè “fianchi stretti” e 2 Spider 6C 3000). Uno dei motivi che ne decretarono la fine fu proprio la sua forma lenticolare: i fianchi così larghi furono giudicati negativamente dai collaudatori in quanto portavano a problemi di maneggevolezza. Infatti l’anno successivo verrà sviluppata una versione, chiamata “fianchi stretti”, che verrà usata in qualche gara Sport. Rimarrà un prototipo anche la versione Coupè, nata nel 1953, che probabilmente influenzerà le linee della futura la Jaguar E-Type, nata nel 1961.
Oggi la spider originale e la coupé sono conservate al @museoalfaromeo di Arese.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
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