1971 PININFARINA NSU RO80

Agli inizi degli anni settanta c’è stato un periodo in cui si pensava che potesse esserci un crescente interesse per le vetture di alta gamma, molto classiche, ovvero a tre volumi. La Pininfarina cercò di sviluppare il tema utilizzando il telaio della NSU RO 80, un’auto che veniva venduta con la motorizzazione Wankel.

Questo tipo di motore era visto con curiosità mista a scetticismo e parte della stampa specializzata pensò che aggiungere una stranezza (la linea decisamente particolare) con un’altra stranezza (il motore rotativo) sarebbe stato sicuramente un flop. Il designer Paolo Martin rispolvera in parte il progetto “Modulo”, ovvero quello dei gusci sovrapposti, ma poi il design prende una direzione più classica.

La soluzione ipotizzata era fattibile, ma purtroppo un’eventuale produzione in serie avrebbe portato a diversi problemi di ordine pratico. Ad esempio non era possibile proporre una nuova tipologia di fanaleria diversa da quelle preesistenti, oppure utilizzare comandi o interruttori che non fossero già di produzione. Oggi queste problematiche non esistono più, ogni idea, fantasia o sogno è perfettamente realizzabile grazie allo sviluppo dell’elettronica, alla scoperta di nuovi materiali e dei loro molteplici usi.

Il pianale e la meccanica erano quelli dell’auto di serie, così come la pedaliera, l’assetto e le carreggiate strette. Le modifiche alla telaistica furono minime. L’idea originale fu quella di segare parte del tetto e di creare un vano bagagli esterno richiudibile. In pratica una specie di pick-up, solo che era una berlina di lusso a quattro posti.

A quell’epoca quella tipologia di vettura era conosciuta ed usata principalmente in America, in Europa non era molto diffusa ed oltretutto dava l’impressione di essere un veicolo destinato ad un uso rurale o comunque limitato alla periferia. Probabilmente oggi non farebbe più tanta impressione, anzi sarebbe vista quasi come una vettura “snob”, adatta a chi vuole distinguersi con molta eccentricità.

Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Pininfarina