Del decadimento del marchio Lancia si potrebbe parlare per ore. Prima di essere inglobata nel Gruppo Fiat (e di produrre auto abbastanza insipide…), il marchio era all’avanguardia in tema di tecnologia.
Nel 1907 la prima Lancia aveva un telaio parzialmente tubolare, nel 1922 la Lambda montava la sospensione anteriore indipendente, un motore a 4 cilindri compatto ed un tunnel della trasmissione che le permetteva di avere una linea più bassa rispetto alle auto dell’epoca.
Negli anni ’80 il declino, dovuto anche ad un drastico calo delle vendite, con la sola Delta Integrale a valorizzare il marchio.
E proprio verso la fine degli anni ’80 si cominciò a pensare ad una auto che potesse sostituire la Delta. Una vettura che avesse lo stesso spirito sportivo, la stessa eleganza e raffinatezza nelle linee, ma anche che fosse tecnologicamente avanzata.
Nel 1988 la Pininfarina propose la HIT, (acronimo High Italian Technology), un esemplare unico su base Lancia Delta HF Integrale del 1988 con cui il Carrozziere torinese mise in campo tutte le sue conoscenze dell’epoca in fatto di materiali compositi e fibra di carbonio applicati ad una vettura compatta, sotto i 4 metri di lunghezza.
La Lancia aveva già lavorato ai prototipi ECV del Gruppo B, che utilizzavano estensivamente fibra di carbonio e Kevlar, ma la HIT era una delle prime concept car a sfruttarla pensando ad un suo utilizzo per la produzione in serie.
La vettura si presentava come una moderna e piacevole coupé 2+2 a due porte con telaio scatolato “a vasca” in Nomex, fibra di carbonio e Kevlar, elementi che restavano a vista nei longheroni sottoporta.
La carrozzeria era in fibra di vetro, con paraurti integrati e gruppi ottici di tipo innovativo per l’epoca: quelli posteriori sono nascosti sotto il vetro del lunotto, mentre quelli anteriori sono piccoli e del tipo polielissoidale.
Il grande montante posteriore e la coda arrotondata fanno da contrasto al frontale appuntito con la mascherina Lancia sottile e stilizzata, mentre i cerchi in lega a otto razze danno un tocco di eleganza assieme alla grafica bicolore perimetrale.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Ruoteclassiche