Al Salone di Torino del 1972 Pininfarina presenta una proposta di spider derivata dall’Alfetta berlina, pensata anche in vista di una prossima sostituzione della Spider derivata dalla Giulia.
La vettura, dalle linee molto squadrate, non è una spider vera e propria, ma ha il tetto rigido smontabile con rollbar fisso.
Questa soluzione, introdotta dalla Porsche 911 Targa e ripresa da Bertone per la Fiat X 1/9, all’epoca sembra la strada obbligata per garantire la sopravvivenza delle automobili aperte.
Soprattutto sul mercato nordamericano, dove si respira un clima poco favorevole per questo tipo di vetture, accusate di esporre i passeggeri in caso di ribaltamento a rischi maggiori rispetto alle vetture con carrozzeria chiusa.
Si mormora infatti sull’introduzione di nuove normative sui crash test che avrebbero penalizzato oltre misura le auto completamente aperte, perché impossibili da rispettare per produzioni in piccola serie se non a costi proibitivi.
Di nuovo design i paraurti in plastica che inglobano i gruppi ottici.
La vettura sarebbe pronta per entrare in produzione, ma l’Alfa Romeo preferisce temporeggiare, anche in considerazione delle soddisfacenti richieste per la Spider Giulia.
La vettura oggi fa parte della collezione del Museo Alfa Romeo di Arese.
Fonte: Pininfarina
Image Credit: ArchivioPrototipi.it - Pininfarina