1977 PININFARINA FERRARI 308 GTB MILLECHIODI

La Millechiodi è una vettura speciale: la si riconosce a una prima occhiata per la carrozzeria bicolore, con alcuni particolari in color alluminio non verniciato (più precisamente, argento) come i parafanghi, i sottoporta, lo spoiler posteriore e quello anteriore, il baffetto aerodinamico alla fine del tettuccio, il coperchio al centro del motore tra le due griglie di raffreddamento sul cofano posteriore.

Il suo soprannome nasce dall'inusuale modo in cui la sua carrozzeria è stata assemblata. Questi particolari in colore diverso, infatti, non sono saldati alle restanti parti della carrozzeria, ma rivettati a esse. L'aspetto è quello di una lunga fila di chiodini che percorre gran parte della vettura quasi come fosse il merletto d'un vestito d'altri tempi.

La storia della 308 Millechiodi è la storia della ricerca della perfezione. Pininfarina aveva firmato nel 1975 la linea della 308 GTB, studiata completamente in galleria del vento e decisamente avanzata in quanto aerodinamica.

Si trattava di una berlinetta due posti con la meccanica della 308 GT4 2+2 (con l'aggiunta del carter secco) e una linea che farà epoca.

Ma il carrozziere di Torino immagina qualcosa di più grintoso per i clienti Ferrari. Vuole, cioè, perfezionare la sua creatura. E così si mette al lavoro per ottimizzare la 308 GTB: il risultato sarà proprio la Millechiodi, che non entrerà mai in produzione e rimarrà soltanto uno studio alla stadio di prototipo, ma molte delle soluzioni proposte da Pininfarina sulla Millechiodi verranno successivamente trasferite su alcune Ferrari di produzione degli anni successivi.

La 308 Millechiodi debutta al Salone di Ginevra del 1977. Il motore è il V8 3 litri da 250 CV ancora in versione carburatori (l'iniezione arriverà nel 1981 e farà diminuire la potenza fino al valore di 214 CV). La meccanica non differisce in alcun particolare da quella di serie della 308 GTB, a parte pneumatici di sezione più larga e di marca Michelin TRX.

Proprio per ospitare pneumatici più larghi la carrozzeria venne modificata, con l'applicazione di parafanghi allargati.

Questi, insieme con altri particolari, vennero fissati alla carrozzeria soltanto per mezzo dei rivetti e lasciati di un colore diverso rispetto al Rosso Ferrari della macchina: l'intenzione di Pininfarina era di dare l'idea di una vettura laboratorio in continua evoluzione.

Rivettato è pure il piccolo alettoncino alla sommità del lunotto che verrà montato sulle serie successive. Dalla 308 Quattrovalvole vennero invece adottati di serie i fari di profondità supplementari.

Fonte: Il Mito Ferrari
Image Credit: Pininfarina