1968 PININFARINA FERRARI 250 P5 BERLINETTA SPECIALE

Negli anni '60 i prototipi Ferrari della serie P si dimostrarono di grande successo in termini di gare vinte. Sicuramente era la velocità piuttosto che la bellezza l’obiettivo di queste macchine, eppure la P4, progettata da Mauro Forghieri e William Casoli, riusciva a coniugare entrambe le cose, nonostante la sua aerodinamica non fosse più adatta alle gare di velocità.

Ferrari allora, per correre ai ripari, incaricò Pininfarina di esplorare linee aerodinamiche più moderne per la 250 P5. Il giovane designer Leonardo Fioravanti fu scelto per progettare l'auto grazie alla sua formazione in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano, dove i suoi studi si erano concentrati sull'aerodinamica.

La Ferrari 250 P5 fu presentata a Ginevra nel 1968 ed ebbe consensi immediati per il suo design futuristico, anche se alcuni puristi brontolarono per non rispettava l’ortodossia del design Ferrari.

Costruito sul telaio #0862, la coupé a due posti montava un motore V12 da tre litri montato posteriormente.

La Ferrari P5, verniciata inizialmente di bianco (in seguito ridipinta di rosso), rivelava delle linee composte da volumi convessi e concavi che si intersecavano. Il design era caratterizzato da un frontale basso e concavo con una stretta fessura per la ventilazione del radiatore. Proprio sopra questo, integrato nel cofano, c'era una fila di fari.

Le carenature delle ruote anteriori erano decisamente particolari, con la loro linea ovoidale. Sembra che Enzo Ferrari non ne sia rimasto particolarmente colpito, riferendosi ad esse come delle "supposte".

La parte posteriore mostrava invece una linea dal carattere molto forte, con una composizione di alette orizzontali che copriva le luci posteriori e le aperture di ventilazione del motore. Era chiaramente un tema di cui Fioravanti era orgoglioso e che sarebbe riapparso anni dopo con il design della Testarossa.

Nonostante il successo ottenuto al Salone, la Ferrari fece capire che l’auto non sarebbe stata più sviluppata, infatti Fioravanti ed il suo team stavano già lavorando ad un nuovo modello, la P6.

Fonte: ArchivioPrototipi.it - Pininfarina
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