Usando come base la simpatica Lombardi 850 Grand Prix, Carlo Abarth vuole creare qualcosa di ancora più sportivo da proporre ai suoi clienti. Per prima cosa, gli uomini Abarth cambiano il motore. Viene rimosso l'originario Fiat da 843 cc e inserito il propulsore della 850 Coupé, 903 cc e 52 CV. Lo sviluppo prosegue, la nuova vettura viene ribattezzata Scorpione e, nella sua versione SS, arriva fino a 100 CV. Nel 1971 però Fiat prende l'intero controllo di Abarth e il progetto viene cestinato.
La vettura fu venduta all'ingegnere Francesco Landi, che Installa un motore da 1.280 centimetri cubi, rinominando l’auto Abarth Scorpione 1300 e la usa per gareggiare. Purtroppo, nella uscita in gara la macchina va a schiantarsi contro un albero.
L’ingegner Landi però non demorde e sfrutta l’occasione per modificare la vettura originaria. Ricostruisce il muso della vettura e lo modifica per migliorare il carico aerodinamico anteriore, vengono tolti i fari a scomparsa, aggiunge ancora più sportività con le prese d'aria tipo NACA sui parafanghi posteriori, costruisce dei finestrini in plexiglas e colora il modello con una fantastica livrea verde-arancione.
Purtroppo I risultati sportivi non soddisfano Landi che decide di venderla, così l’auto passò attraverso diversi proprietari italiani negli anni '80 e '90, per poi essere riscoperta in Francia nel 1999. Restaurata completamente nel 2003, la Abarth Scorpione 1300 è entrata a far parte della Collezione Fendt.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
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