L'ibrido diviene supercar per promuovere un nuovo modo di progettare l'auto ecologica del futuro. La ricerca è dedicata ad Alessandro Volta, il geniale fisico italiano inventore della pila.
La Toyota Alessandro Volta riprende gli stilemi dei modelli a motore centrale del passato come le BMW Nazca, l'Alfa Romeo Schighera e le Volkswagen W12, a dimostrazione del fatto che se la forma corsaiola può accogliere un sistema di propulsione innovativo e "pulito", gli spazi di intervento per concepire e progettare le future berline e compatte a basso impatto ambientale sono enormi.
La Alessandro Volta è alimentata da un derivato del sistema ibrido della Lexus RX 400 con un motore V6 da 3.3 litri a benzina, posizionato a ridosso dell'asse posteriore, non connesso direttamente alle ruote. Il moto è assicurato da due motori elettrici, uno per assale, per una trazione 4x4 e una maggior sicurezza.
La Toyota Alessandro Volta, è un elegante coupé a 3 posti, con un tetto basso che si estende fino alla parte posteriore della vettura, finendo in modo netto, uno stilema che ricorda l'Alfa Romeo Canguro del 1964. Proprio come l'Alfa Romeo Brera del 2002, anch'essa progettata dall'Italdesign, il look è moderno ma non futuristico.
Giorgetto Giugiaro e il figlio Fabrizio erano affascinati dalla Lexus RX 400h con tecnologia Hybrid Synergy Drive, presentata al salone dell'auto internazionale di gennaio a Detroit. La coppia non ha potuto resistere alla tentazione di indagare le possibilità offerte dalla tecnologia ibrida.
Il figlio Fabrizio, profondamente coinvolto con le tecniche di costruzione ed il pacchetto di progettazione, ha affermato: "Si tratta di un progetto complesso e molto impegnativo, ma è molto divertente ed una vera e propria sfida".
"Come nel 1990, quando abbiamo fatto la BMW Nazca, stiamo creando una vettura completamente nuova da un foglio bianco, ma con una grande differenza", ha detto, "Ecco, sto lavorando con la tecnologia del futuro. C'è un motore termico e due motori elettrici, ma non c'è trasmissione meccanica in questa macchina! Non esiste un sistema di trasmissione, né di scarico che va da dietro in avanti, e abbiamo il vantaggio di un pavimento piatto. Abbiamo anche maggiore libertà nel disegno della disposizione delle parti meccaniche.".
La Alessandro Volta è nata con il tipico "rosso Italdesign", lo stesso utilizzato per la Brera. Dopo il Salone è stato realizzato il classico grigio argento che è stato un marchio di fabbrica della Italdesign per decenni. Ne ha beneficiato anche l'aspetto della vettura, che così aveva un aspetto più profondamente "high-tech".
Fonte: Italdesign Giugiaro
Image Source: Italdesign Giugiaro