La concept car Namir nasce da una collaborazione tra la Italdesign Giugiaro e la Frazer-Nash, azienda specializzata nella progettazione, costruzione e commercializzazione di sistemi ibridi, ed inizia con una carrozzeria color arancio montata su un telaio in fibra di carbonio ed un considerevole pacco batteria sotto il pavimento.
Presentata durante il Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra del 2009, la Namir rappresenta la svolta, una nuova pagina che viene scritta nel libro dello studio torinese cominciato nel 2004, con il progetto Alessandro Volta e seguito con l'auto da sogno commemorativa, Quaranta.
La Namir è il risultato della ricerca e dello sviluppo di sistemi ibridi su auto sportive. Il nome arabo Namir, che significa "tigre", riassume le caratteristiche principali della concept car: eleganza e potenza, aggressività e leggerezza delle linee. Senza dubbio è un'auto sportiva: un coupé con due sedili anatomici e un accurato equilibrio tra stile e meccanica, estetica e contenuti.
Lo stile è caratterizzato da linee molto tese e "a cuneo", cofano lungo ed affusolato e coda alta e tronca: elementi che hanno caratterizzato molte sportive firmate Giugiaro.
In questo caso, tuttavia, c'è in più l'impiego di un motivo grafico "a rombo" molto forte, che richiama il logo storico di Frazer-Nash, e che viene riproposto in numerosi elementi della carrozzeria: dai fari anteriori al contorno del parabrezza, dalla "piega" della fiancata alle prese d'aria, dall'estrattore posteriore alle appendici aerodinamiche.
La meccanica sofisticata, i sistemi elettrici ed elettronici all'avanguardia sono racchiusi in un pacchetto aggressivo con una proporzione squisitamente bilanciata di volumi e uno straordinario contrasto tra gli accenti taglienti del retrotreno e le linee sinuose, che sottolineano le prestazioni di questa supercar: oltre 300 km/h alla massima velocità ed un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi, che la rendendo l'auto ibrida più veloce al mondo.
Il sistema ibrido della Namir prevede un motore rotativo di 814 cc, accoppiato ad un generatore per caricare le batterie ai polimeri di litio, e due motori elettrici gemellati disposti su avantreno e retrotreno, che forniscono una potenza complessiva di 370 CV.
Trazione e trasmissione sono interamente elettriche: in tal modo, le emissioni di CO2 risultano bassissime (meno di 60 g/km), e anche i consumi sono sorprendentemente ridotti (la media dichiarata è di 39 km/litro), per un'autonomia teorica di circa 2.000 km con un serbatoio di 50 litri.
La Namir non è semplicemente un esercizio di stile a se stante, ma piuttosto un progetto completamente sviluppato e seguito in ogni fase dall'azienda torinese: telaio, carrozzeria e layout meccanico sono stati progettati e costruiti dalla divisione Engineering, l'esterno e lo stile degli interni è stato affidato al Centro Stile Italdesign Giugiaro, mentre solo gli elementi elettrici ed elettronici sono stati sviluppati in collaborazione con Frazer-Nash.
Fonte: Italdesign Giugiaro
Image Source: Italdesign Giugiaro