Per celebrare il lancio della Punto, avvenuto un anno prima, in occasione del Salone di Torino del 1994 la Fiat chiese ai carrozzieri appartenenti all’ANFIA di renderla il “tema” del Salone. La stessa operazione era stata fatta nel 1992 in occasione del lancio della Fiat Cinquecento ed aveva riscosso un notevole entusiasmo. Questa volta il modello era la Punto e ai carrozzieri venne chiesto di mostrare la loro “visione” di questo modello.
Vennero presentati nove vetture, da Bertone a Pininfarina, da Zagato a IDEA Institute, tutti i maggiori carrozzieri italiani presentarono la loro idea di Fiat Punto. Tra questi anche la Italdesign di Giugiaro che, oltretutto, era anche l’autore della Punto originale.
La proposta di Italdesign si chiamava Firepoint. Nella “visione” di Giugiaro la Firepoint doveva essere una versione coupè 2+2 ad alte prestazione della paciosa berlina Fiat.
Le linee della Firepoint sembravano voler adottare nel formato della Punto i temi stilistici della Nazca, con un risultato perlomeno strano, per non dire inquietante.
Molta attenzione fu dedicata all'aerodinamica della vettura, che sembrava chiaramente di ispirazione aeronautica. Il tetto a forma di cupola sopra il corpo dell'auto era completamente trasparente e ricordava le cabine dei piloti dei caccia. Il montante del parabrezza inclinato all'indietro era molto avvolgente e ricordava l'aspetto delle auto degli anni '50 e '60.
L'accesso all'auto avveniva tramite una soluzione precedentemente adottata proprio per la BMW Nazca del 1991: la porta si apriva in modo tradizionale, mentre i finestrini avevano un meccanismo di apertura ad ala di gabbiano.
I finestrini laterali ed il lunotto posteriore erano rimovibili e la Firepoint poteva essere così convertita in una roadster, grazie al rollbar centrale ed alla struttura che lo collegava al parabrezza.
Fonte: Italdesign Giugiaro
Image Source: Italdesign Giugiaro