Brera è il quartiere milanese degli artisti. E questa auto è un'opera d'arte. Una emozione pura.
Una delle automobili più belle ed affascinanti che siano mai state realizzate. Vincitrice del Compasso d'Oro 2004.
Per l'Alfa Romeo Brera, Giorgetto Giugiaro ha voluto raccogliersi in se stesso, lavorare di fino intorno a un concept di auto contemporanea, elegante, raffinata, essenziale, capace di far suo l'humus della Marca e della sua storia e di esprimere evoluzione tecnologica compressa però in una sintesi quasi intima, discreta: requisiti propri dell'eleganza e della classicità, degli oggetti concepiti per durare nel tempo.
La carrozzeria è tutta in fibra di carbonio, mentre per l'unità motrice si ipotizzava un potente motore anteriore centrale di otto cilindri a V a 90° da oltre 4.000 cm3 e 400 CV.
La sola concessione edonistica è affidata all'apertura porta, azionata da uno snodo brevettato che, ruotato verso l'esterno, la proietta verso l'alto; il centro di rotazione basso (a filo della porta inferiore) permette di ridurre l'altezza della porta aperta, la sua sporgenza è di soli 360 mm dall'ingombro, una misura impossibile per l'uscita del passeggero con una porta convenzionale.
Nella vista posteriore di 3/4, la linea del parafango svanisce alla base del lunotto. I temi progettuali del posteriore traggono ispirazione dalle ultime Alfa 156 e 157, caratteristiche di stile, che però, Giugiaro ha miscelato insieme, come il lunotto posteriore modellato vuole ricordare la mitica Giulietta Sprint.
Il successo del prototipo è tale che il management Alfa Romeo decide di portare la Brera in produzione, e di adottare le linee del frontale per il family feeling della produzione Alfa degli anni 2000. La vettura di serie però perderà il sistema di apertura delle porte, ma anche quel fascino discreto che il prototipo aveva saputo suscitare.
Giorgietto Giugiaro ha affermato: "Se una concept car in cui il designer ha molto creduto comincia a scivolare... nella linea di montaggio, duplicata in migliaia di esemplari, la soddisfazione procura a lui e al team che lo ha assistito, una sana punta di orgoglio".
Fonte: Italdesign Giugiaro
Image Source: Italdesign Giugiaro