Nel 1973 al Salone di Francoforte fece il suo debutto l’Asso di Picche, una coupé sportiva 2+2 voluta dalla tedesca Karmann e basata sul pianale dell'Audi 80. La firma la Italdesign di Giugiaro.
Il designer riprende stilemi già visti con la Alfasud Caimano e la Maserati Boomerang e si intravede nelle forme già la linea della Lancia Delta del 1979.
Telaio e meccanica sono quelli dell’Audi 80, ma la Italdesign aveva accorciato lo sbalzo posteriore ed aumentato quello anteriore conferendo alla coupé un look più slanciato. Gli unici elementi mantenuti rispetto all’auto di serie erano i doppi fari anteriori circolari ed i fanali posteriori a sviluppo orizzontale.
All'interno si fa notare la forma cilindrica della console centrale. Tutto l'abitacolo è ricoperto in pelle e sempre di pellame sono fatte le curiose tasche disposte sulla parte interna degli sportelli.
Le linee e le forme in generale della Asso di Picche comunque non erano così azzardate, soprattutto rispetto ad altri concept di quel periodo, perché in realtà l’auto era stata pensata per arrivare su strada.
Giugiaro e Karman avevano pensato di non modificare la base dell’Audi 80 per semplificare il processo che avrebbe portato alla produzione in. Per questo motivo, sotto il cofano della Asso di Picche potevano alloggiare il 1.3 o il 1.5 quattro cilindri a benzina che, all'epoca, erano disponibili sulla 80.
La trazione era anteriore ed il cambio un manuale a quattro marce. In realtà non sono mai state svelate le specifiche tecniche, perché non c'è stata occasione: Audi decise di bloccare lo sviluppo del progetto per dedicarsi a modelli che avrebbero generato volumi di vendita più elevati, inoltre, la casa madre VW temeva che una variante di produzione della concept si scontrasse con la Scirocco che uscì solo pochi mesi dopo.
La Asso di Picche è stata la prima auto di un quartetto di sportive che Giugiaro aveva in mente: le altre erano la Asso di Quadri (basata su una BMW 320), la Asso di Fiori (costruita su una Isuzu Gemini) e la Asso di Cuori, il cui progetto non è invece mai partito. L'unica che è riuscita ad arrivare in produzione è stata l’Asso di Fiori, che nel 1981 sarebbe diventata la Isuzu Piazza.
Fonte: Italdesign Giugiaro
Image Source: Italdesign Giugiaro