Disegnata da Paul Breuer nel 1977 per la Carrozzeria Ghia, sotto la direzione di Filippo Sapino, la Ford Megastar era una sorprendente berlina a forma di cuneo. La Megastar era stata creata per esplorare idee sul linguaggio delle forme per una nuova generazione di berline, più aerodinamiche ed efficienti nei consumi.
La Megastar fu esposta al Motor Show di Ginevra del 1977 e si presentava con una silhouette a cuneo pronunciata a due volumi, con vetri laterali molto generosi, grafica pronunciata ed una parte posteriore tronca, tipo “Shooting Brake”. Sotto l’insolita carrozzeria c’era il telaio di una paciosa Ford Granada, con il suo motore V6 da 3,0 litri.
Come gran parte delle auto di quel periodo, la Megastar aveva prese d'aria sul parafango del cofano, una sottile griglia orizzontale, fari anteriori a scomparsa e sottili luci di marcia rettangolari. La vera novità era la fiancata, con massicci e sinuosi pannelli di vetro che si estendevano sulle porte anteriori e posteriori. Fonti dell’epoca riportano che i lati dell'auto erano per l'80% in vetro.
Una simpatica fascia corre parallela dal bordo anteriore del tetto al livello della soglia, armonizzata con la fiancata ed anche utile ad alleggerire l’impatto visivo della fiancata stessa. Un richiamo, non si sa quanto voluto, al trattamento grafico della concept NSU RO80 di Pininfarina del 1971.
All'interno, l'auto aveva finiture in pelle imbottita, indicatori analogici "futuristici" con indici arancioni brillanti, una gigantesca leva del cambio (automatico) e superfici dei sedili in velluto arancione.
L’auto suscitò opinioni contrastanti, ma purtroppo rimase allo stadio di prototipo perché, probabilmente, nuove forme di design si stavano affacciando sulla scena, infatti in quegli anni faceva il suo debutto la Porsche 928, con le sue linee morbide ed arrotondate. Il futuro del design andava da tutta altra parte.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Ghia