Cosa sarebbe successo se la Chrysler avesse avuto una moderna vettura sportiva a due posti praticamente pronta per la produzione proprio nel momento in cui uscì la prima Chevrolet Corvette, e un anno prima che Ford presentasse il suo Thunderbird da record?
L'auto c'era. Era la Zeder Storm Z-250. Un'auto sportiva creata da Fred Zeder Jr., figlio di Frederick Zeder, (uno dei "Tre Moschettieri", il team di ingegneri che ha dato vita alla Chrysler Corporation).
L'idea di Zeder era quella di creare un'auto sportiva che potesse competere con Ferrari e Jaguar, soprattutto sulle piste americane.
Grazie alle sue conoscenze in Chrysler, per la Storm Z-250 venne usata una versione modificata del motore Hemi V8 di un autocarro Dodge, che erogava 260 cavalli.
Questo avrebbe spinto l'auto da 0 a 100 km/h in circa 7,5 secondi. Altre parti dell'auto come i freni, il radiatore, la frizione, lo sterzo, l'asse posteriore, il serbatoio del carburante e l'elettronica provenivano dagli scaffali di Plymouth e Dodge.
Lo styling era opera di Hank Kean, che era anche un impiegato Chrysler. Quando il modello in argilla in scala tridimensionale fu pronto, anche Virgil Exner, Head of Advanced Design di Chrysler, volle contribuire con alcuni suggerimenti.
Ma Zeder voleva altro e lo voleva in breve tempo. Durante una visita a Torino per incontrare Dante Giacosa, ingegnere capo alla Fiat, venne indirizzato da questi alla Carrozzeria Bertone. Lì erano impegnati con la serie B.A.T. su base Alfa Romeo, e quindi ci volle più tempo del necessario per finire l'auto di Zeder.
Bertone la trasformò in una biposto invece della 2+2 originale, perché alcune cose che funzionavano sulla carta risultarono impossibili da tradurre in realtà. L'auto fu presentata al Salone di Torino del 1954, poi a bordo della Andrea Doria tornò in America.
L'auto venne presentata agli ingegneri della Chrysler in modo che potessero valutarne una costruzione in serie, ma la Storm Z-250 dopo essere stata tenuta nascosta per due anni fu clamorosamente bocciata.
La ragione ufficiale fu che la macchina era troppo costosa da produrre per poi venderla in quantità redditizie. In realtà si pensa ad una lotta familiare, in quanto lo zio di Fred Zeder, Jim Zeder allora capo degli ingegneri Chrysler, non vedeva di buon occhio il nipote e non avrebbe voluto che questi lo mettesse in cattiva luce.
Fu una scelta sbagliata perchè di lì a poco la gente avrebbe decretato il successo delle Corvette e delle nuove Ford Thunderbird, per non parlare di Nash-Healey, Kaiser-Darrin e Cunningham.
Fred Zeder ha guidato la sua Storm per circa 16 anni, poi l'ha donata alla Northwood University nel Michigan. L'auto oggi è al Petersen Automotive Museum di Los Angeles.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Carrozzeria Bertone