Nell'ottobre 1973 Bertone presenta al Salone di Parigi la NSU Trapeze. Il prototipo, una vettura-studio di grande impegno, monta il propulsore Wankel a doppio rotore della NSU RO80 montato in posizione posteriore centrale. Accertata la netta superiorità di tale soluzione per l'impiego in vetture Gran Turismo, al team Bertone rimane il difficile compito di migliorarne la compatibilità con il comfort generale della vettura. Il motore viene sistemato in senso longitudinale, per rendere ottimale la distribuzione dei pesi.
Per aggirare il problema dell'ingombro del propulsore all'interno dell'abitacolo, si adotta una disposizione dei sedili a trapezio. La disposizione disassata dei passeggeri posteriore rispetto agli occupanti dei sedili anteriori consente di migliorarne la visibilità. I due sedili anteriori, molto ravvicinati, consentono a chi sta dietro di distendere completamente le gambe nell'ampio corridoio che si ricava tra sedile anteriore e porta.
Allo studio del comfort si affianca, in un secondo tempo, quello relativo alla sicurezza passiva dei passeggeri. Lo spazio fra il passeggero anteriore e la porta costituisce un valido elemento di salvataggio in caso di urti laterali. Bertone vuole così dire la sua nel campo della sicurezza, in un mercato in cui i costruttori, limitati dalle rigide normative DOT americane, trovano spunti inediti a discapito, però, della elasticità e della bellezza estetica delle forme.
Sul piano stilistico, la Trapeze si richiama in modo evidente alla Stratos, con volumi molto compatti, un enorme parabrezza avvolgente e finestrature laterali esigue. Una vistosa fascia paracolpi percorre l'intero perimetro del veicolo, soluzione ripresa più tardi su alcune vetture destinate alla produzione di serie.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: ArchivioPrototipi.it