Disegnata da Mike Robinson, la Pandion riprende il nome in latino del falco pescatore, volatile al quale il prototipo si ispira nello "sguardo" del frontale e per l'apertura delle portiere, incernierate sui passaruota posteriori (sembrano delle ali).
L'ossatura è quella della sportiva Alfa Romeo 8C Competizione, così come il “cuore”, un 4.7 V8 da 450 CV, ma la Pandion è una 2+2 e non una due posti secchi.
La vettura è un prototipo marciante che, come spesso avviene nei concept, non è solamente un esercizio di stile, ma racchiude molti concetti, sia di mobilità che di ergonomia sia una ricerca tecnologica, in questo caso rivolta alla leggerezza.
La Pandion, dopo la Bertone Mantide, è il secondo risultato della rinascita aziendale della carrozzeria torinese; alla sua realizzazione ha collaborato in modo significativo anche il centro stile Alfa Romeo e la Alfa Romeo stessa. Il progetto è comunque attribuito a Mike Robinson.
La richiesta è stata espressamente chiesta dall'Alfa Romeo a Bertone nel settembre 2009, avviando una collaborazione di progetto.
Il frontale, dalle linee molto pulite, è caratterizzato fondamentalmente da un unico profilo; tale disegno è ricavato da un vuoto scavato nel frontale stesso (il concetto stilistico ricorda l'alloggiamento dei fari dell'Alfa 159/Brera che a loro volta riprendono il concept Brera della Italdesign). Anche qui vi sono inglobati i gruppi ottici, sul concept Pandion però questo vuoto continua anche al centro del frontale, inglobando lo scudetto, e quindi scende ed arriva fino all'estremità inferiore del paraurti.
Il posteriore è frammentato in tanti piccoli pezzi di materia che danno l'idea che la vettura si dematerializzi a causa della velocità. Tali elementi, di materiali diversi, danno una sensazione di leggerezza e dinamicità, alcuni di questi sono trasparenti, permettendo alla luce dei dispositivi di direzione e dei fanali posteriori di attraversarli.
Molto probabilmente l'effetto visivo del posteriore della vettura vuole ricordare anche le piume del corpo di un uccello.
Le portiere della vettura sono molto particolari, suggestivi e caratteristici. La Bertone ha puntato molto sulla loro forma e soprattutto sulla loro apertura, tant'è che pure il logo della vettura stessa li riprende esplicitamente. La loro forma ingloba praticamente tutta la fiancata della vettura e ruotando su un perno posto all'estremità posteriore del corpo dell'auto, si aprono verso l'alto.
La forma, ad "ali spiegate" ricorda appunto le ali del rapace da cui deriva, in picchiata durante un attacco.
Gli interni, ben visibili anche ad auto chiusa poiché sia il tetto sia gli sportelli sono dotati di ampissime aree vetrate, sono caratterizzati da un tunnel centrale quasi interamente in materiale composito di colore bianco, in netto contrasto col nero della strumentazione e del cruscotto e il verde acqua dei sedili.
I sedili hanno la caratteristica di essere totalmente retro-illuminati in uno spessore estremamente ridotto grazie ad una nuova tecnologia denominata "reLIGHT-tessuto lampadina".
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Source: ArchivioPrototipi.it - Carrozzeria Bertone