Al Salone di Tokyo del 1962, il settimo che si svolse nella capitale giapponese, fu presentato questo prototipo. La Toyota cercava di entrare nel segmento delle auto sportive.
La Publica Sports prende il nome da un piccolo modello urbano, lanciato un paio di anni prima, con un motore bicilindrico che erogava 28 cavalli.
La Publica Sports era più di una semplice concept sportiva, il suo intento era quello di dimostrare che l'industria automobilistica giapponese era pronta a uscire dall'austerità del dopoguerra e ad impegnarsi con una nuova generazione di acquirenti.
Questo era evidente nel design della concept Publica Sports, che rivestiva il telaio della Publica di serie, una berlina a due porte proposta a prezzi accessibili, e il minuscolo motore boxer.
Piuttosto che adottare una carrozzeria a due porte, il team di progettisti della Toyota ha voluto mantenere un design del cockpit chiuso, ma con una svolta innovativa.
Invece di porte laterali per consentire l'accesso è l'intero cockpit superiore della Publica Sports che si sposta all'indietro, scivolando su rotaie dal montante anteriore fino alla coda, consentendo agli occupanti di scavalcare la parte laterale ed entrare in macchina.
Di sicuro non sarebbe stato un approccio pratico per un modello di produzione, ma è stato un modo brillante per catturare l'interesse del pubblico.
La concept Publica Sports del 1962 fu seguita tre anni dopo da una versione di produzione, denominata Sports 800. Le dimensioni del motore aumentarono fino a 790 cc e la sua potenza aumentò fino a 45 CV.
Il tetto scorrevole della concept non è sopravvissuto al passaggio dall'idea alla realtà, sostituito da porte convenzionali, ma la Sport 800 aveva un tetto di tipo "targa", rimovibile, che permetteva agli acquirenti di godere di una sensazione da roadster senza compromessi.
Appendice.
La Publica Sports fu progettata da Makoto Mitsuzawa. Al Tokyo Motor Show del 1962 due giovani ragazzi chiamati Kazuo Moroboshi e Junichi Andoh, hanno visto questa macchina. Colpito dal suo design Moroboshi decise di lavorare per la Toyota. Voleva rivedere di nuovo la macchina, ma quando fu ingaggiato dalla Toyota, l'auto non c'era più, probabilmente venduta.
Nel 2007, quando gli capitò di visitare lo studio di design di Junichi Andoh, vide che il suo amico stava ricostruendo il modello in scala, usando i ricordi che aveva. Moroboshi si unì ad Andoh fondando un progetto di restauro e molto personale della Toyota vi ha aderito. Per iniziare, il team del progetto ha usato le fotografie scattate al Motorshow per ricostruire di nuovo l'auto. All'inizio ci sono state molte parti imprecise, tuttavia Mitsuzawa ha ritrovato il microfilm contenente il progetto della macchina, quindi la ricostruzione si è basata sul progetto reale. Con il progetto fornito da Mitsuzawa, Kazuo Moroboshi e Junichi Andoh hanno completato il restauro nel 2012.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Toyota