La sigla è l'acronimo di "Turbo Parallel Hybrid" ed indica l'affiancamento di un motore-generatore elettrico al classico quattro cilindri boxer sovralimentato.
L'interpretazione dell'ibrido proposta da Subaru prevede uno schema definito "low-cost": il motore elettrico, con una potenza di 10 kW, è di taglia relativamente piccola ed incide in maniera limitata sul costo della vettura.
Il motore termico da 260 CV si distingue per l'elevata efficienza: il suo funzionamento è a ciclo Miller, quindi con apertura delle valvole di scarico molto ritardata rispetto al normale ciclo Otto per raccogliere una maggiore frazione di energia nella fase di espansione.
La maggior efficienza si paga però in termini di "pigrizia" quando si affonda il piede nell'acceleratore. E' in queste circostanze che il motore elettrico, inserito tra il boxer e il cambio, si fa ben apprezzare grazie all'immediata disponibilità di una coppia di spunto pari al 40% della coppia massima del motore termico.
Per il resto la B5-TPH propone un'architettura tre porte "crossover" con caratteristiche da station wagon, da coupè e da SUV, accentuate in quest'ultimo caso dalla luce a terra di 20 cm e dal caratteristico schema a trazione integrale permanente "simmetrico" Subaru.
Il design, caratterizzato da linee molto pulite e superfici smussate, non sembra avere particolare personalità ma, dichiarano alla Subaru, non sarà ripreso dai futuri modelli di serie; questi ultimi adotteranno solo l'interessante sistema TPH, semplice rispetto a tanti altri, ma proprio per questo molto competitivo.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Subaru