La Mazda Taiki è stata concepita per mostrare al pubblico le linee guida che spingono la casa di Hiroshima nello sviluppo delle sue vetture sportive in modo più sostenibile possibile.
La vettura è stata disegnata da Joseph Reeve sotto la supervisione di Atsuhiko Yamada. Il concetto su cui si sviluppa questa vettura è l'efficienza aerodinamica, il nome stesso del veicolo significa atmosfera in giapponese; grazie a studi approfonditi gli ingegneri sono riusciti ad arrivare ad un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,25.
La Taiki, sarà caratterizzata da tecnologie, tutte a favore dell’ambiente, quali il motore rotativo di ultima generazione e le particolari forme aerodinamiche volte al totale risparmio energetico. Il propulsore è collocato anteriormente, mentre la trazione di quest’auto è posteriore.
La vettura è spinta da un propulsore rotativo di tipo Wankel da 1,6 litri chiamato 16X, destinato a sostituire il Renesis 13B montato sull'auto di serie RX-8.
Nel voler rispecchiare il "flusso Nagare", il team, sotto la direzione del Capo Progettista di Taiki, Atsuhiko Yamada, ha scelto di creare un design in grado di “esprimere a livello visivo il flusso dell’aria” ed ha assunto come tema ricorrente la veste Hagoromo indossata da una fanciulla celestiale, capace di volare, appartenente alla leggenda giapponese.
Per riuscire ad ottenere tutto questo, il team, oltre a creare vari bozzetti di design, è addirittura arrivato ad immergere del tessuto nel gesso, mettendolo poi ad asciugare al vento, per provare a cogliere il movimento dell’aria in forma solida.
Il risultato è stato una fusione fra la forma della carrozzeria e le linee fluenti impresse sugli esterni della concept car, che oltre ad aver conquistato il vento a livello visivo, riduce anche al minimo il volume della carrozzeria, dando l’impressione che la concept car riesca a fluttuare nell’aria.
Ciò è stato intensificato tramite speciali pneumatici a “motivo fluente” ed illuminazione a LED sulla griglia, insieme ad indicatori laterali e luci posteriori che sembrano brillare attraverso il colore della carrozzeria, denominato Ozonic Silver, e che risultano visibili solo una volta accesi, creando l’illusione che il flusso dell’aria venga trasformato in luce.
Gli esterni della Mazda Taiki non sono esclusivamente il volo pindarico di un progettista; risultano anche estremamente aerodinamici. È più ampia nella parte anteriore rispetto a quella posteriore, in modo da fendere l’aria come una freccia, ed il sottoscocca risale repentinamente nella parte posteriore per ridurre la resistenza al di sotto del veicolo.
Sono inoltre presenti cerchi posteriori che si dipartono dalla struttura della carrozzeria e che incanalano il flusso dell’aria proveniente dai parafanghi anteriori attraverso un tunnel situato fra le ruote ed i parafanghi posteriori.
A livello concettuale, gli interni della Mazda Taiki sono stati creati utilizzando il tema di "design Koinobori", termine giapponese indicante i festoni decorativi a forma di carpa che prendono quota e volteggiano nel mese di maggio sui cieli del Giappone. Di conseguenza, il motivo del “flusso d’aria” prosegue all’interno con linee fluenti fortemente scolpite che creano interni esclusivi, quasi organici, che riescono comunque ad essere lievi ed ariosi, in parte grazie al tetto trasparente della Taiki.
Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Mazda